Lettera a mio figlio

Figlio mio,
ti scrivo questa lettera prima che tu venga alla luce. Può sembrarti ridicolo, ma ho sognato che somigli a tuo padre, occhi verdi e capelli neri neri.
Voglio che un giorno tu prenda tra le mani queste semplici righe, sapendo che ti abbiamo sempre amato.
Ti parlo da madre premurosa, ma anche da buona amica.
Non avere mai paura di confidarmi le tue angosce, grandi o piccole che siano, in qualche modo ti aiuterò ad affrontare i problemi.
Non dimenticare che sei il frutto di un amore forte, nato quasi per incanto, difeso e protetto con coraggio.
Sappi che la vita che ti aspetta non è facile, il mondo cercherà di illuderti molto spesso, ingannandoti. Vedrai terre meravigliose, cieli dai colori più strani, conoscerai schiere di uomini, scoprirai l'amicizia e l'amore, sorriderai e piangerai del bene e del male.
A volte dovrai rialzarti nel dolore, camminando con le tue sole forze, allora cercherai l' aiuto di un'entità suprema, imparerai a pregarla e la invocherai nella sofferenza più estrema.
Avrai un Dio che ti ascolta, che ti guarda, che ti parla ogni volta che ne sentirai il bisogno.
Nessuno saprà mai meglio di Lui chi sei e come sei. Fidati e non temere se sbagli, verrai perdonato se ammetterai le tue colpe.
Qualcuno potrà offenderti per quella fede che porti nel cuore, fino ad umiliarti, ma non cadere nella rete della vergogna, difendi la tua innocenza e rispetta coloro che si burlano di te.
Cerca di tendere comunque una mano a chi non sa vedere oltre se stesso, proteggi le persone che ti hanno aiutato a crescere.
Ti ricordo che sei una creatura speciale e che la tua unicità è un dono del Signore.
La tua famiglia ti lascerà piena libertà, dovrai decidere le strade che percorrerai con tutto il buon senso che possiedi.
Rifletti sempre prima di fare una scelta e non lasciare che predomini l'istinto.
Non so se bastano questi piccoli aneddoti per fare di te un uomo, una madre vuole sempre il meglio per i suoi figli.
Quando nascerai ti racconterò le storie che ho vissuto, l'infanzia, la giovinezza, la maturità, sono sicura che mi ascolterai fissandomi attento con i tuoi occhioni grandi.
Tuo padre ti stringerà tra le sue braccia dolcemente e sentirai il calore del suo corpo, simile al tuo.
Anche lui ha molte cose da dirti, forse più di me.
E'cresciuto quasi da solo, senza padre, ha lottato ogni giorno per proteggere sua madre ed i suoi fratelli. Non sai quante volte mi ha confidato il bisogno di una carezza, di un abbraccio, da bambino. Sempre che lo sia stato, perché è diventato grande in fretta, senza nemmeno volerlo.
Non ho idea di cosa voglia dire essere orfani di padre, io ho avuto la fortuna di avere entrambi i genitori e non è poco.
Purtroppo mi è mancata la salute per molto tempo, sono nata con delle complicazioni polmonari, che mi hanno portata ad un passo dalla morte.
Ho passato gran parte dell'infanzia in ospedale, ho dei vaghi ricordi di quei momenti, forse perché il tempo mi ha fatto in parte dimenticare.
Mia madre e mio padre sono stati forti e non si sono rassegnati a perdermi, hanno fatto l'impossibile perché io crescessi bene.
Quanti sacrifici, piccolo mio!
E'stato importante anche l'aiuto dei nonni, che nonostante la distanza, hanno sempre sostenuto la mia famiglia.
Ero molto legata a loro, gran parte delle estati le ho passate in montagna, nella loro casa.
Quante volte ho corso nei prati appena falciati e per le strade polverose del bosco!
Un giorno sarai tu a camminare in quei luoghi, vedrai la vecchia stalla ed il fienile, il pozzo dell'acqua, il sentiero dove pascolavano le mucche.
Spero che conserverai questa lettera con cura e che porterai le mie parole sempre con te.   

Con affetto, tua madre.