Qualsiasi cosa tu voglia

Carpisci il sogno, amazzone. O sei una dolce Dafne o qualsiasi cosa. Le stelle sono tombe, il cielo lago e dimenticatoio. A te serve altro per ricordare. L’odore ti è compagno, la musica un’amante, ma rammenta che è fedifraga. Non lasciarti sedurre nelle notti in cui gli assenti bussano alla tua finestra. Non perdere il tanto di quel poco che ti rimane. Non spezzare l’arco delle tue labbra. Continua a colpire, un colpo per ogni colpo.
Il libro tace al tuo fianco ma tu sai che sussurra qualcosa: non temere il tempo in cui riuscirai a sentirlo.
Colpisci ancora.
Le frecce tornano indietro, i denti grigi dell’orizzonte ti sbarrano la strada, strada troppo lunga dietro e davanti a te.
Ma c’è ancora profumo qui intorno. Profumo da colpire. Rimembranze amare da cui la dolcezza sguscia come un fiore.
Il rancore muore, nato storpio. Cresce bellezza nei tuoi occhi aperti.
Prendila, amala, ammazzala, fanne scempio, erigi una statua di sabbia in suo nome.
E’ il tanto di quel poco, ma è il manto di neve mai solcato, la terra sacra inviolata dai guerrieri millenari, l’arma segreta nascosta dal guanciale.

Un volo libero e di nessun altro.