Ragazzina

Mi hai detto di parlarti seriamente, non sei più una bambina.
Ed io ho sorriso e ti ho carezzata.
Amore, tu sai solo di favole e non vedi che le regine non hanno più lacrime e sorrisi per questo nostro giorno.
Tu cammini lungo questa vita eterna e ti credi eterna anche tu, per un miracolo di primavera.
Il dolore è solo una parola brutta e tu sei così giovane e tenera che non sai guardare la sofferenza.
Perché non ci credi, ancora, e puoi solo soffrire di un gattino o di un fiore, ma senza molta convinzione.
Eppure, in fondo alla tua anima fresca di gioventù, senti sconvolgimenti strani, senti maree improvvise che tu non sai, che non ammetti.
Allora parli di malinconia e vieni di corsa a cercarmi per chiedermi con gli occhi grandi e tristi di aiutarti.
Amore, senti, vorrei dirti allora, lascia questo tuo rivestimento di incoscienza e cerca di capirmi bene.
Se io ti parlo di morte, non pensare solo alle candele; se ti parlo di guerra, non pensare solo ai film; se ti parlo d'amore, non pensare solo ai Baci Perugina.
Vorrei farti capire che oltre le stelle in cielo non c'è una Terra Sconosciuta e finalmente vedere nei tuoi occhi grandi la paura.
Amore mio, come posso aiutarti se tu non mi ascolti, se mi guardi solo e sorridi arrotolandoti un ricciolo bruno attorno alle dita?
Come posso farti capire che tu sei viva come io sono vivo, perciò un giorno morirai, amore, soffrirai di questo schiantamento dell'anima dal corpo e non sarai più su questa terra, ma solo carne putrefatta e polvere.
Ma tu ridi, mi metti le braccia al collo e ridi.
Ho voglia di farti male, ma sei troppo giovane.
Allora chiudo gli occhi e ti bacio.