Solitudine

Riflessioni
Spesso mi chiedono come mai io sia un solitario:
amo cenare da solo nei ristoranti ( a lume di candela anche ), viaggiare solo, fiondarmi in hotel dopo le date lives, non avere nessuno nei camerini, vivere isolato, meditare per giorni, tenere il cellulare lontano settimane, etc etc etc.
Nella nostra società, l'essere solitario, non viene visto come una cosa positiva, ma la solitudine non deriva dal fatto di non avere nessuno intorno, anzi è proprio il contrario; o per lo meno nel mio caso è l'esatto opposto.
Spesso non servono i viaggi, imprese titaniche, corsi motivazionali, è sufficiente rendersi conto di chi non si ha intorno.
So che in molti non capiranno le mie parole, ma la solitudine non è necessariamente nemica dell’amicizia, perché nessuno è più sensibile alle relazioni di un solitario: l’amicizia fiorisce soltanto quando ogni individuo è conscio della propria individualità e non si identifica con gli altri.
La solitudine non è vivere da soli, la solitudine è il non essere capaci di fare compagnia a qualcuno o a qualcosa che sta dentro di noi, cosa che riscontro in tutta la gente che incontro.
Se non si è capaci di farlo con noi stessi, come si pretende di farlo con gli altri? E' stupido.
Io "credo" che sia importante avere sempre un contenuto da portare in un rapporto, quindi per questo preferisco scegliere e non essere scelto; che poi se scegli con consapevolezza, sei scelto.
La solitudine non è sofferenza, la sofferenza è costringersi a stare a tutti i costi con qualcuno; questa è la sofferenza.
Amo i miei amici perchè sanno delicatamente come "prendermi"🙏e infatti la loro amicizia onora la mia anima.
L'uomo è cambiato: l’intimità e la solitudine hanno perso il loro valore, le qualità individuali sono divenute sempre più di tutti, il singolo ricerca la collettività, la moltitudine e si identifica con il Noi.
Io sono io, non sono noi.
Tutto ciò mi mette in contatto con la mia anima e mi permette di spegnere le luci finte da cui sono circondato.