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Ma vale poi la pena de soffrì lontano da ‘na tavola e ‘na sedia pensanno che se deve da morì? Nun è pe’ fa er fanatico romano; però de fronte a ‘sto campà d’inedia, mejo morì co’ la forchetta in mano!

Pasolini mi colpiva come un grande personaggio da tragedia. Non aveva paura della morte, viveva della morte.

Tutto ciò che esiste, esiste perché è nella nostra mente. E non c’è morte peggiore dell’essere dimenticati.

Dopo la mia morte, le molecole del mio essere torneranno alla terra e al cielo. Sono venuto dalle stelle. Appartengo alle stelle.

Soltanto un angelo può capire quanta compassione c’è nel suo ruolo, quanta tenerezza si crea in un rapporto così stretto. E soltanto un angelo può capire la morte per quello che è.

L'aiuto non esiste mai, ne esiste solo l'illusione, e ogni paura è una specie di morte.

Tutto l’universo è regolato da leggi analoghe. Quello che nasce inizia immediatamente a morire. Vale lo stesso per le emozioni umane. Felicità, speranza e serenità non sono che stadi transitori.