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Mia madre sperava nei miei fallimenti, considerava le mie canzoni poco meno che spazzatura e a mio padre Vincenzo, convinta di non essere ascoltata, diceva di me: "Il ragazzo è cretino".

Non mi ritengo un poeta. Un cantautore? Lo sono, sì. Ma è un termine vago, che non definisce nulla. Se proprio fa comodo un'etichetta, preferirei si dicesse trovatore.

Nella grande poesia la musica traspare anche quando non conosci la lingua. Io ho amato Dante prima di imparare una parola d’italiano.

Il ritorno dei Beatles? Non sono sicura che usare la voce di Lennon in quel modo sia un bene, però lo fanno rivivere. A John non sarebbe dispiaciuto: non gliene sarebbe importato nulla.

La mia carriera è tutt'altro che finita. La musica oggi è un grande business, c'è tanto lavoro, forse anche troppo: è un gioco duro, che a me va ancora di giocare. Anche se mi piace stare a casa, immersa nel verde, a guardare le montagne e a(…)

Io non posso ammettere, né nei cantanti, né nei direttori la facoltà di creare, che come dissi prima, è un principio che conduce all'abisso.