Quando smetto di scrivere, impazzisco o quasi. Ho la sensazione che le mie dita continuano a digitare parole immaginarie nel vuoto di una tastiera invisibile che esce dal nulla e ritorna nel nulla.
No, non sono solo foto! Sono anche e soprattutto un fotomodello vivo, sensibile e pieno di cuore che lavora lunghe ore, senza quasi fermarsi, e torna a casa tardi e stracco morto ma con la forza ancora di regalare un sorriso a chi gli sorride o a chi glielo chiede.