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La fantasia mi ha salvato la vita, la poesia me l'ha riempita.
"Scrivere fa riflettere. Mentre la mano scorre, il pensiero sembra srotolarsi come un filo di lana dal gomitolo; Mentre la mente ed il cuore si liberano, tutto sembra rischiarirsi e prendere le giuste dimensioni.
"Spesso ho voglia di scrivere anche se niente ho da dire. Prendo la penna ed ecco che la mia mano, come guidata, concretizza ciò che in realtà proprio volevo dire e che la mia mente teneva conservato; Un ricordi, una sensazione,, un dolore, sfociano come per magia, sulla pagina bianca, trasportati dall'inchiostro amico".
Viviamo intensamente il presente, senza dimenticare il passato e non smettendo di sognare il futuro.
Quando il dolore scuote, morde e divora la carne, lo spirito si ritira in silenzio.
Ci sono tempi in cui non siamo noi a vivere la vita ma è la vita che ci cammina addosso e determina il passo.
Mi sono spogliata del tempo sentendo il richiamo del vento urlante tra foglie ingiallite. Lo sguardo lanciato lontano a tessere stoffe sbiadite.
Canterò un verso lieve nella sera più oscura quando salirà l'angoscia furibonda più del mare. Proverò sollievo puro nel sentire forte il suono di armonie volate al vento temerarie da paura. Le parole uscite fuori sputerò sul foglio bianco segni neri come pece per rubar la pace al buio.
Fuggirò da te domani, caro senno, vai ti seguo; Il tuo mezzo più deciso mi divora il bel pensiero, ragionare può servire ma sognare fa vibrare.
Afferro ricordi di giochi svagati nel vento d'estate.
Dove si sono impigliati i soli e le lune di ore mai trattenute? Mentre la vita mi viveva addosso e determinava il passo, io mi smarrivo cercando risposte.
Quale tenerezza e spasimo melanconico mi assalgono ogni qualvolta ti vedo ripartire, figlio.
Vorrei esserti accanto quando l'insicurezza e la paura ti tolgono il respiro. Vorrei tenerti la mano violacea e tumefatta, figlia mai nata in te. Vorrei accogliere le tue pene perché tu possa addormentarti in una culla antica di bambina
Devo fermare il cammino ora lo so non basta no, rallentare il passo. Devo sciogliere quel nodo sinuoso che tenace, costringe e possiede.Un gesto banale infine serve: fermarsi, chinarsi, levar il sasso. Decisione ormai presa dunque, via la scarpa e libero il piede.
Il sonno ha rapito l'incanto di teneri abbracci di bimba cercati a dissolver paure delle ombre che il buio produce. Più lieve il respiro diventa che a sogni leggeri s'appresta di canti con rime inventate, di giochi lasciati a metà.
Ho fatto brillare la mina, con lei, la corazza è saltata; Divelto pensieri ossequiosi scolpiti già in rughe profonde, m'appresto a fuggire dal certo che blocca il respiro soave. Più lieve nel volo ritrovo freschezze d'un tempo vitale; Colori e profumi assaporo e di bianchi coi neri smarriti, dentro grigi fumosi ed uguali.Clandestino il presente riafferro e la donna bambina rinasce nel ricordo di picchi furiosi troppo a lungo lasciati dormienti. Un cestino di paglia ed ancora un grembiule a quadretti, rivedo, dissepolto il passato riappare è da lì che potrò ripartire.
Misteriosa e lenta sotto lo sguardo complice della luna avanzi alta marea di nostalgici ricordi e di tanto passato pregna. Odori vani ed immagini sfocate fluttuano ed emergono dal turbinio dell'onde che pur non posson trattenere al fine orme di passaggi evanescenti dal rapace indietreggiare dell'acque.
Se fossi vento di scirocco ti avvolgerei con il mio impeto caldo e ti trascinerei a conoscere l’amore che mi pervade quando guardo l’universo così come è stato creato dalle mani di Dio.Se fossi vento di tramontana ti stringerei nella mia morsa gelida per portarti con me a visitare il dolore del mondo oggi seviziato ed afflitto dalle mani dell’uomo.
Sempre più la mente labile e incerta procede. Angoscia di un nulla m’invade, morte del pensiero morte dell’anima. Questa sola, vera temuta morte.
Sguardi tremuli in corpi macellati, sventrati e pendenti. Voci nella notte dai corridoi vitali e il tintinnio di carrelli a rassicurare il sonno. Attesa di un nome che riporti alla vita nella vaghezza di una coscienza che pur sa di un divenire annodato lieve ad un battito d'ali.
Nella mente avida eterea immagine fluttui e il desiderio di te più forte incalza.Presto sfuggevole emigri e sentimenti di malinconica nostalgia m’invadono.
Ci sono parole che accarezzano comprendono piangono sostengono perdonano e scelgono con te.Ci sono parole che schiacciano tradiscono abbandonano soffocano umiliano e scelgono per te.Ci sono parole che scagliate nel vuoto di un istante penetrano implodono e muoiono con te.
Corti, medi, lunghi, castani, biondo miele, sabbia, dorati chiari, chiarissimi, platinati lisci, ricci, ondulati neri, nerissimi mesh. E il ciclo riparte tortuoso con colpi di coda e ritorni. volontaria, unica, metamorfosi di testa.
Viaggi di sguardi penetranti dentro l’anima violentata,non gesti insidiantinon parole temutema defloranti pupille forti dell’ardito possessodi anonime vitein fugaci incontri.
Dentro la vita inquieta anima sprofondi che il nulla t' avvolge prepotente. Il vuoto ti risucchia il corpo da pesanti sofferenze zavorrato. E' il vortice incontrollabile dell'avanzare che possiede e travolge il tuo essere; Ma al fine ecco ad accoglierti dolcemente la grande madre, le sue braccia forti, una culla per un sonno ristoratore preludio di vita.