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Le imprese sono come le galline, puoi nutrirle e avere un uovo al giorno. Ma chi decide di spolparsi la carne, e poi rovista sotto le ossa alla ricerca de l'uovo fresco del profitto tassabile o rapinabile a norma di legge, se non è idiota è matto da legare.
Se una classe politica deve spappolarsi il cervello fino alla vigilia del voto, per riuscire a vincere le elezioni, (persino con qualche aiutino giudiziario); poi di quanti secoli avrà bisogno per predisporre e attuare un piano di risanamento del Paese che non sia inefficace o truffaldino?
Se con i suoi addetti, la politica non è in grado almeno di alleviare la fame e la sete di salario, salute e sapere dei sette miliardi di umani; che gli addetti siano destri, mancini, ambidestri o monchi, più che politici finti, sono truffatori veri.
In Italia l'informazione è ''perfetta'' come il sabotaggio degli scambi ferroviari, studiato per far deragliare il treno de l'opinione pubblica a destra o sinistra, dove si pensa che, senza quel aiutino, spontaneamente non andrebbe mai.
Un disonesto che maneggia denaro pubblico, è come uno distratto che gioca coi fiammiferi accesi, ma poi si dimentica che le mani piene di soldi altrui non può infilarsele in tasca e puntualmente si brucia.
Ciò che fa diverso l’intelligente dallo stupido è la coerenza: il primo va sempre autonomamente nel posto dove pensa sia giusto andare; il secondo, che pensa coi piedi, si lascia spingere dagli altri solo nel posto sbagliato, da cui si illude che sta fuggendo.
A dispetto del progresso scientifico e tecnologico che nei popoli occidentali sta raggiungendo il livello di accanimento ossessivo; i singoli individui, dovendo specializzarsi per progredire, finiscono per imparare tutto di poco, e mai poco di tutto. E più diventano geni “locali”, più restano asini globali.
Se, come diceva saggiamente Simone Weil, "tutti i peccati sono dei tentativi di colmare dei vuoti", e a colmarli sempre più inutilmente, e perciò peccando da assassino, vi si dedica l'uomo di scienza e non l'ignorante; vuol dire che la cultura ha fatto passi da gigante per insaccare l'Umanità in un sottovuoto spinto, e speculare ogni giorno riempiendolo di parole, di aria fritta.
Posso proporre un quesito ai sette miliardi di umani del mondo? Chi sa dirmi perché i contadini con le loro rozze “COLTURE” hanno salvato l’Umanità per decine di millenni; mentre i professori con le loro raffinate “CULTURE” rischiano di diventare assassini avendo ridotto alla disperazione persino sé stessi, abusando (democraticamente?) di tutto il potere: da l’istruzione, al governo e passando per la finanza nell'Occidente cosiddetto progredito?
In Italia gli idioti hanno scalato così in alto le vette del potere, che aver autorizzato i cani ad interloquire con i loro colleghi acefali a due gambe, abbaiando e latrando liberamente per contaminare di intelligenza canina l'imbecillità ormai incurabile dei potenti, non può che aiutarli a scegliere forme di malgoverno meno suicide per popolo e Stato.
Ad un cavallo bisogna aprire la bocca per controllarne lo stato di salute; ma un sistema sociale è come un libro aperto anche a distanza. Se lo Stato si dimostra debole con i forti, magari non si sente preparato e si sta attrezzando a vincerli. Ma se nell'esercizio del suo potere impositivo è spietato con i poveri che non hanno da pagare, e indulgente con i paperoni che non vogliono scucire denari, ha una cronica incurabile vocazione al default.
L'Umanità crede di avere tanti problemi ma di veri ne ha uno solo. L'ultima generazione di intelligenti sta ancora studiando per capire se la straripante maggioranza degli idioti va "evitata o imitata": posto che le democrazie si reggono sul consenso dei più. E scimmiottare democraticamente gli idioti è un affare, combatterli un suicidio: vedi Italia.
Se l'informazione dipingesse il mondo per impedire all'Umanità di vederlo al naturale, sarebbe disinformazione. Ma che accidenti è quella italiana, che convince mezzo popolo sulla sacralità delle sentenze di condanna di Berlusconi; e l'altro mezzo, sull’urgenza di difenderlo dal terrorismo giudiziario comunista? Delle due l'una: o l'Italia sta crepando di terrorismo giudiziario, o è quello mediatico a ridurci come asini in mezzo al frastuono.
Gli italiani che emigrano denunciando un disagio sono tanti. Ma qua arrivano i perseguitati e affamati e partono gli opportunisti e affaristi, scambiando le democrazie altrui, (frutto del coraggioso e intelligente autogoverno di altri popoli) per il migliore habitat naturale su cui accamparsi; salvo tornare italiani, ma alle proprie condizioni? No grazie, per fare l'Italia servono cittadini che si impongano da sovrani , non turisti mordi e fuggi
Non avendo di meglio in fatto di risorse culturali, chiamiamo pure politica le giuste scelte statali per far fallire le imprese; e mercato, le scelte private produttive per le imprese, ma fallimentari per lo Stato. Ci resta però da capire dov’è l’intelligenza nel sistema socio-economico, se i politici sanno salvare lo Stato solo uccidendo le imprese; e gli imprenditori regalare sviluppo solo se la politica gli consente di uccidere lo Stato.
L'Istruzione e l'informazione sono il miglior cibo per il cervello; ma in Italia hanno raggiunto un livello di qualità così scadente, che le assumiamo con lo stesso entusiasmo e fiducia di chi, dovendo ingoiare una medicina sconosciuta, si studia il foglio allegato per una settimana, non per accertarsi della sua specifica utilità curativa, ma per non schiattare di effetti collaterali.
La più grande truffa organizzata dagli istruiti a danno degli ignoranti è far credere che ci sono problemi che danneggiano i popoli e soluzioni che li salvano.Tutto falso. Rifiuti, disoccupati e laureati sono un drammatico problema per l'Italia, ma un diluvio di profitti per la Germania che li smaltisce e impiega. Quindi i problemi sono il termometro della febbre culturale di un popolo. Sono tragicamente veri, ma dove saggi e potenti sono finti.
I politici sono come i patologi legali: col senno di poi sanno bene cosa uccise un popolo; ma sanno sempre male, come tenerlo vivo, quando è ancora produttivo.
Non saprei se sia ancora in uso questa sentenza pilatesca che in Italia ha condannato migliaia di imprenditori onesti per decenni: "dal punto di vista morale nulla da eccepire, ma la legge è un’altra cosa”. Perchè con la stessa, continuano a fare il solletico a politici e imprenditori ladri, produttori di leggi ad personam truffa: “dal punto di vista legale nulla da eccepire, ma la morale è un’altra cosa”. E certo, ma di quella se ne fottono!
Il mondo trasuda cultura da tutti i pori. Ma per capire quanto questa valanga di università e redazioni favorisce la qualità della vita dei popoli, producendo ricchezza, basta osservare la finanza mondiale. Le banche hanno dovuto portare al collasso le economie e gli Stati dell'Occidente per non fallire in massa. Infierire sui saggi, i potenti e i banchieri di casa nostra è inutile: ciò che s'è potuto distillare dai loro cervelli è tutto qua.
La psicologia ci ha spiegato che i soggetti maniaci dell’igiene si lavano continuamente perché sanno di essere sporchi dentro. Si vede chiaramente che non sono "individui sporchi", potrebbero saltare qualche inutile lavaggio, ma inconsciamente si sentono "sporchi individui" e hanno un ossessivo bisogno di ripulirsi dalla lordura morale, dalla disonestà intellettuale, da quella puzza di arrampicatori sociali che ammorba l'aria intorno a loro.
Al mondo non esiste un solo essere umano capace di correggere i propri errori e rinsavire se gli si consente di sbagliare a spese altrui. Quando il numero delle persone che può sbagliare a spese degli altri è la maggioranza, e in quanto tale ha il potere di far fallire lo Stato, non va assolutamente ostacolata, va incoraggiata a sbagliare, perchè solo al fallimento dello Stato capirà di aver scambiato la medicina per malattia. (vedi ex URSS).
Se nelle singole famiglie è giusto che sia colui che produce reddito a stabilire l'entità della spesa settimanale o mensile possibile, sostenibile; come mai a livello di popolo è giusto lasciare agli allegri e irresponsabili consumatori della politica, l'insindacabile arbitrio di decidere l'entità della spesa, indebitando lo Stato e riducendo al fallimento migliaia di imprenditori e alla fame milioni di dipendenti? Ci serve forse il default?
E’ un rompicapo politico ingravidare di profitti la signora economia italiana che a 65 anni sembra ormai in menopausa. E’ come se il liberismo si fosse tramutato in programma di castrazione dei politici. Monti è corso in Cina a procurarsi una dozzina di stalloni gialli, perché ha capito che ha bisogno di imprenditori per far uscire l’economia italiana dalla menopausa, dalla tragedia dello sperpero politico, utile solo al fallimento economico.
Se la scienza volesse inventare una medicina salvavita per la mummia del faraone tutankamon non avrebbe problemi. Ma se volesse riportare in vita la politica italiana o anche solo curare le emicranie del prof. Monti, farebbe un buco nell'acqua. La scienza è utile alla politica, quanto il pediluvio nella cura del tumore.