Mylae

Taccio
nel tempio degli occhi
a te votati.
Scorro nelle vene
di un vento antico
e sento
e posso
accudire in un brivido
le ali del mattino.
Mi coglie l'immensità
così, planando
sull'azzurro frinire.
La possente rupe
scruta gli orizzonti
adagio
sino a perdersi,
a dissetare
queste mie radici.
Ho l'età del sogno;
nel sole morente
ripara il mare,
profondo singulto
della sperata ora,
custode arcigno
di tanto splendore.
Mia Mylae
regina,
ai petali di un tramonto
affido il tempo
del bramato ritorno.