Là fuori s'infrange il cielo
su lampi di storie
In riverberi
luci ed ombre narra
Ma non guardo più là fuori
Prigioniera insieme a voi
lo sguardo tatuato resta
su bianche pareti
‐di solitaria esistenza‐
Ma là fuori lampi s'alternano
squarciando il cielo
e le silenti pareti
Là fuori
la vita urla e chiede ascolto
Ma siamo sordi
‐da finestre e muri protetti‐
Lampi d'esistenza
muti riverberano
oltr’ovattati vetri.
Trovare nelle esperienze risposte (o conferme) agli aneliti di vita, alla serenità che conduce a unione di spiritomentecorpo, è lavorio lento e sottile, è il superamento della sofferenza; in quei momenti il rumore delle parole stordisce il percorso e confonde i passi. È nel silenzio l'incontro fra l'umano e il divino di cui ognuno è composto. È quel silenzio propedeutico che accoglie e insegna e porta pace in sé e in chi lo circonda.