Danzavano spade nell'aria
e alti, i corni
s' alzavano al cielo.
Gli abissi fremevano
le mani tremavano,
la notte giocava
a fulminare lo sguardo.
Ad un tratto il terrore vinse l'ardore,
solo il Re, lasciato solo
continuò a farsi largo tra le ombre.
E cadeva sorridendo al nemico.
Il petto battiamo
di giorno preghiamo
questa canzone di bardi e poeti
è per il nostro Re
che non si piegò
neppure davanti alla morte
10 dicembre 2023
Altri contenuti che potrebbero piacerti
Nell'attesa, nell' indulgenza delle mani, per gli inverni delle labbra
ho voce