A MATTEO IL LEGHISTA DEI POPOLI
Come un guerriero temerario,
senz’armi né scudi
scendi in campo,
ogni volta che il nemico
scaglia stocchi nel cuore
di un popolo indifeso,
costretto a mendicare
un tozzo di pane
e, un po’ d’amore!
Lotti senza riserve
dentro un covo d’ipocrisia politica,
di violenze verbali,
camuffate da un buonismo becero
assetato di potere, denaro
e comodità impensabili.
Hanno un lessico diplomatico, “loro”;
ch’è solo una maschera idiota
costruita d’argilla e
senza valore alcuno.
Sganci bombe di umana verità
per la libertà del popolo italiano;
onesto, indiscriminato
vilipeso, violentato, invaso.
Dove uno stato di serpi
ha tolto Dignità
Ideali, Moralità, Civiltà.
Quanto sudore e lacrime fra le zolle
della madre terra.
Braccia robuste e stanche la sera
ma nelle mani incallite
un tozzo di pane non mancava.
L’Italia era il giardino del mondo!
Lo era, oggi è l’urinatorio del mondo orientale musulmano
e di uno stato, mai eletto da nessuno.
- C‘è chi le chiama “risorse”…-
La rabbia e l’orgoglio,
urlato dalla grande Oriana Fallaci;
è anche nostro…
lo stesso grido inascoltato
ancora oggi ribolle Matteo,
Siamo valchirie del trentesimo secolo
senza sentirci eroi, ma semplici cittadini
con un idioma popolare; Libertà!
Enrica Miglioli – 15/8/2017