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quandi corro in bici non penso mai al tempo che passa piuttosto ai posti che mi passano davanti sfiorandomi mentre faccio finta di non pensarti
La noia ti fa vedere a volte strade e sentieri colorati anche in una scatola di make-up. In fondo abbiamo tutti bisogno di qualche trucco ogni tanto nella vita.
La birra diluisce tutto, il cibo, la malinconia, la birra stessa.
Li riconosci i ricordi più forti, sono come lo shot di vodka. Quando lo butti giù non senti nulla, poi scivolando giù ti senti bruciare dentro.
I tuoi pensieri arrivano nella mente mia come il vento che precede una metro in arrivo.
La nostalgia divide i ricordi in due metà complementari. Belle allo stesso modo, entrambe.
I colori sono lo schema della felicità.
Cosa è per te un ponte? Un inizio, una fine, un ritrovo nel mezzo, un tuffo nel vuoto, l'aspettarsi o il ricongiungersi di due distanze incolmabili. Apparentemente
Chi insegue è sempre buffo perché la voglia di raggiungere lo fa correre senza grazia
La vita é un immenso buffet all you can eat
Lo conosci il peso delle nuvole? È quello capace di spostare i pensieri, muovere le parole, digerire la malinconia, diluire la gioia. Quasi quasi spazza via anche il ponte.
Ti cerco come l'acqua di notte sul comodino, nel buio
L'attesa è un'orchestra di attimi disordinati non diretti da alcun maestro
Noi umani siamo esseri asimmetrici come le sensazioni che siamo in grado di generare
Gli attimi che non tornano più sono come dei numeri primi alla deriva
L'attesa non è uno spazio vuoto. È quello spazio magico delimitato fra il momento dell'accaduto ed il momento dell'accadrà. Ed è lì che i pensieri sono i più preziosi, perché ancora liberi di esser disegnati dall'immaginazione.
L´inverno é sempre piú inquieto se immaginato dalla leggerezza dell´estate
Fra gli strati di vento a sfidare il giorno Il mio malcontento Stretto in un pugno Come un soffio Sottile sortilegio blu.
Voglio Lasciarmi sprofondare Nel tuo abisso di stelle Giú Nel labirinto verticale Dei tuoi sogni.È come una specie di magia [senza ritorno]
Onde Frammenti di onda gioia e sabbia tinta di rabbiaStanza vuota iniziare e finire pozione magica ti Sento venireNuvole a colori un muro di fiori Fuori.Le urla I pianti I ricordi non rimpiantiDissolto, nello stomaco suona un mare contortoE poi le conchiglie le tue meraviglie.La mia Sorpresa.Tu, Una tempesta non attesa.
I giorni uguali uguali uguali diversi diversi. la gente, le orme di nostre ombre come poesie le tue parolei giorni uguali in parte giá visti credo sognati i cuori segnati le matite nascosteil tuo ventre mi parla la bocca la noia sbiadita, una gioia come le lenzuola nei giorni uguali.uguali e diversi come i pezzi di noi dispersi.
E ci imbarcammo in un viaggio lungo e denso Stretti come bottiglie di vetro fra riflessi fragili e confusi A destra il buono A sinistra il cattivo Dentro le luci della folla ogni sguardo mi sembra già abitato E lo sconosciuto È una malinconia presto dimenticata.
Una visione, come una macchia che compare in ritardo in superficie.Così è il dolore, così è la felicità.Come il ricordo del dolore, come il ricordo della felicità.Macchie.
Campi nudi, Fili di acciaio, ed elicotteri di nuvole rincorrono orizzonti presuntuosi.Siamo stati erba nel cemento, Uomini immobili,impassibili, persi nel loro volere, stesi su prati industrialiLontano da tutto Lontani da noi In un novembre di nebbia, rimasto a casa per malattia
Luci industriali, moderni bagliori, freddo nel sangue, elettrica la vita. Credevamo avesse circuiti perfetti. Ora danza sola nella nebbia avvolta nell'umido occidentale di un metallico novembre. Che riesco a sfiorare. Dentro me.
Cuore industriale. Pelle di acciaio ed ossa di bambù. Eravamo metallo, o forse non metallo. ed ora siamo fumo che riempie le strade fuori non i cuori. Non a Novembre.
Eravamo a perder tempo. Perché il tempo per noi non era un treno che passa. Eravamo a perder tempo. Perché per noi non valeva che un soffio. Eravamo a perder tempo fra le finte ed i dribbling della vita. Come bambini dietro un pallone consumato.
Nella fuga fra i ricordi poggio su un vetro i riflessi di quel che resta. Negli ultimi cammini inquieti come un ritornello che mi sfiora le testa.Come vento su un ventre, che sorride e non si smuove.Smarrita e mai ritrovata, gioca lì, attorno ai riflessi, la circostanza dei tempi bui e degli accordi persi.
Resta incastrato fra uno spiraglio di luce e l'umido di una notte appena passata il sogno che una donna distratta ha perso fra le vie di una vita precedente. Mano nella mano, ombra sulle ombre. Storia nelle storie.
Ti sorprendo se non m´ aspetti. Sotto il mio drappo ti nascondo i difetti. Spariscon con me nubi e cattivi pensieri. Sono l´uomo di stoffa e dei tuoi desideri.
Io e te , tu ed io 2 sconosciuti, 2 schegge, 2 larve, 2 ladri . Io e te, tu ed io 2 treni vuoti, 2 lividi, 2 macchie rosse, 2 urla. Io e te, tu ed io 2 sputi, 2 lacrime, 2 stracci, 2 calici. Io e te. Tu ed io.
Pensami con la coda degli occhi in un giorno grigio di pioggia senza domande e risposte sono venuto a cercarti arrampicandomi fino all'alba delle cose Vestito di un rimmel inquieto con un rosario di attimi frenetici fra le ditaPensami con la coda degli occhi in un giorno grigio di pioggia fra pozzanghere di sole e sorrisi ma senza paure con il cuore a galleggiare fra nuvoleSiamo due distanze che si guardano tra i fili del tempo.In un tempo dove non ci si perde, ma ci si abbandona.Nell'attesa.
Eravamo stesi al sole a discutere del niente Stanchi e sorridenti appoggiati al tempo guardando le nuvole Come lattine vuote Aspettando di esser raccolte
Sopra le nuvole Al di lá del sole Lontano dalla pioggia Nell´aria rarefatta dal tempo Esplodendo sordamente in polvere di stelleCorrendo a perdifiato nella notte buia Fra le tempeste ed i tuoni Sulle vertigini Lanciandomi negli abissi piú cupiSorridendo A morsi Sanguinando In apnea Con le unghie Bruciando al sole come lucertole In tuffo sopra cascate blu Nei sogni Con rabbia Follemente Senza scelta o confini Solo cosi posso amarti.Inesplicabilmente come la forma delle onde.
Io e te siamo come panni stesi. Leggeri e precari. Danzando distratti al sole per asciugare i nostri sogni Sogni di estatePanni stesi, noi Profumiamo di libertà. Sgualciti dal desiderio di volar via Trattenuti ancora alle ringhiere dei nostri sguardi. Ostinatamente.Fuori fra le strade arrediamo la malinconia siamo cascate decadenti di colori e di pois. E' bello abbandonarsi allo straordinario ed imprevisto.Panni stesi siamo volatili come il fruscio dei ricordi. in attesa.
Sopra le nuvole ci sono ricordi che rotolano ricordi con code bluMi avvolgono Mi sconfiggono Mi mangiano Mi sublimanoSopra i lampi di una foresta trovi sogni sogni verdi e gonfimi osservano mi schiacciano mii ammiccano mi sfioranoPiove fuori. Io ho le nuvole dentro.
Portami via di qui Portami via con te Su uno di quei cavalli colorati che a te non fanno paura Verso spazi senza punti grigi Tra fiumi di paillettes e colibrì Portami via Disegnami daccapo Con i contorni del tuo sorriso ed un tratto irripetibile E dammi una forma nuova Che non conosca la malinconia Che non conosca la mancanza di tePortami via Colorami con un tuo Pantone speciale Impastami una nuova pelle che odori di vaniglia e cannella E tatuami sul viso la gioia di un bambino E dammi le grafiche di una stella cadente che entri come un missile nel tuo cuorePortami via e via con te Dipingimi le ali di Jeremy Scott sulla schiena E dai loro il coraggio di saper volare anche da sole Lontano per sprofondare più in nessun abisso Lontano fino a dissolvere la mia tristezza blu notteStringimi a te verso un nuovo universo Lasciando dietro di noi una scia di zucchero a velo e carillon Per cibarci solo di nuvole e vento Per illuderci che il mondo si nutra solo di noi E Non chiedermi più perché In un nuovo domani
Ti sento in un treno che parte Ti sento nel ridere della gente Ti sento nella folla al mercato Ti sento in un panino che una mamma confeziona con cura per il proprio bambino Ti sento in una corsa folle verso il mare Ti sento nell'acqua che bevo quando sono assetato Ti sento nella mia schiena sulla quale i ricordi si arrampicano e riscendono come brividi Ti sento nei miei nervi tesi come i rami di un albero nella foresta più fitta e buia Ti sento sulle mie palpebre prima ancora che nei miei occhi Ti sento nel mio stomaco avvolto attorno al cuore fino a strangolarlo Ti sento nelle mie braccia perennemente tese ad afferrarti nel vuoto Ti sento nelle mie scarpe mentre i piedi si agitano per muovermi verso di te Ti sento nella mia bocca come un sapore di una cosa buona che riconosci anche senza guardare Ti sento nelle mie orecchie fra i toni bassi della tua voce che vibrano nella mia testa come corde di violino sotto mani sapienti Ti sento nei miei polmoni, dove forse, l'aria che abbiamo respirato insieme si agita ancora fino a riempire la mia anima Di te.
Ti penso con ossessione Perché sei il mio fiore Il mio tuono e la mia guerra Il mio fulmine la mia tempesta Il mio tratto di penna preferito La chiave che mi apre porte di stanze che non conosco La mia essenza Anche in tua assenza
E siamo già a gennaio Non ce la posso fare Le ombre mi si allungano Mi manca solo il mareI contorni sono fragili Ed i nervi ancora tesi I ricordi nati al buio Non saranno mai sorpresiQuel profumo sta tornando Ed io mi sento oppresso Una mela blu sull'albero Dovrei uscir più spessoLo sguardo fissa il vuoto Nelle mani un bel cappello Suono lieve all'orizzonte Vesto falce e martello Il vento chiama deluso Ora sono un po' più stanco La mia t-shirt è un dramma Sarà forse che mi manco?Nelle rime sfuggo veloce Siamo soli e contundenti Al freddo io corro accanto Alla luce mi spaventiE siamo già a gennaio Nella pasta, malinconia La luna urla sempre Questa vita è una bugia...
Davanti al fiume c'è una folla disarmata di pensieri che si accalca per salutarmiPensieri ordinati, stanchi, indaffarati e bianchiLi immagino così i pensieri mentre tremando litigano tra di loro per comparire davanti ai miei occhiDavanti al fiume c'è una folla umida e sporca di pensieri che si affretta per vivere un' ultima corsaLi vedo così i pensieri al tramonto. Quando stanchi si trascinano Sulla collina della mia inquietudineun'ora prima di un viaggio lontano.(1996)
Mi distendo vagabondo nell' aria distratta Fra foglie ancora addormentate Riemergo a galla. Lascio sul fondo ricordi di sale Fra pagine verdi e versi appagati Il lento risalire profuma di muschio E si macchia di vino Pallida, l'attesa Riempio di nuove eleganze i miei polmoni grigi. Pigramente. Poi, ARIA